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THE FABRICS’ SOUP

NEW ECONOMY & SPORT INFLUENCE

di Marco Poli

Sul finire di questo turbolento anno, l’orizzonte delle nuove economie è già piuttosto leggibile. Ci ha aiutato a leggere questi fenomeni un interessante Workshop organizzato da MAREDIMODA a Cannes, la scorsa settimana, e tenuto da David Shah. 

Siamo abituati a parlare di Superpotenze economiche ma, l’influenza commerciale e di espansione che da qualche tempo esercitano l’India e l’Africa, ridisegna un ordine mondiale precostituito. Vi sono poi  alcune oggettive sorprese come quella che, al momento, una delle più innovative e promettenti economie/Paese è la Svizzera. In Europa, l’ascesa della Polonia che fino a pochi anni fa era una delle forze manifatturiere moda della grande Germania. L’Indonesia e Mauritius sono in forte crescita: entrambi i Paesi sono ormai importanti realtà manifatturiere, mentre l’Italia cerca di fare Reshoring…

In un mondo così veloce, tutto è possibile e i cambiamenti non ci sorprendono ma, talvolta ci travolgono. Una delle tendenze davvero interessanti e irresistibili è la “Sport Influence”. Basti pensare alla potenza mediatica dello Sport  durante le Olimpiadi di Parigi. Un carro sul quale, maldestramente, si sono accalcati politici e star, cavalcando la visibilità planetaria che le Olimpiadi hanno assicurato e il messaggio positivo e virtuoso dello stile di vita di giovani atleti dove il sacrificio è il pane quotidiano. Un messaggio universale anche di come etnie diverse potessero affrontarsi agonisticamente ma, anche rispettarsi tra loro. Proprio come i Paesi che loro rappresentavano e per i quali gareggiavano!

In questo circo mediatico, certo la Moda non poteva astenersi. Ecco, quindi, la declinazione “Sporty & Rich” di Gucci con il Tennis (in grande auge), o il recupero nelle collezioni di grafiche football, e “clubbish”.

Altro fenomeno interessante: la crescente partecipazione femminile a sport sinora considerati più “maschili”, come il football e la boxe! La moda investe quindi in capsule e linee Casual e “Athleisure” nel PàP e nella maglieria, mentre il “Genderfluid sensual tayloring” si fa strada. 

Un crescente interesse “retro” verso la fotografia non digitale e verso la carta stampata curata e preziosa ci conforta. Siamo forse dunque di fronte a un nuovo Big Bang, una nuova scintilla che scatenerà un caos necessario per generare nuove forme di “vita”?